Populus Nigra (Ecologia della Memoria) DVD
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POPULUS NIGRA (Ecologia della Memoria) DVD.
Regia di Paolo Galassi
con: Prof. Fabrizio Manfredi / Eraldo Turra / Andrea Cacciavillani e Paolo Galassi
Prod.: Papà Orso Entertainment / BCT Filmworks / CDM Movie
Distrib.: Indaco Films & More
Paese: Italia
Anno: 2012
TRAMA:
L’abbattimento di un albero è spesso una cosa che passa inosservata. Per certi versi è diventato talmente comune che è come camminare su un prato schiacciando l’erba. Ci sono abbattimenti che spesso sono giustificati, altri mera deturpazione. E ogni tanto (come nel nostro caso) capita qualcuno che rientra nella categoria della completa disumanità.
Come il taglio dell’enorme Pioppo nero secolare, appartenente alla specie “Populus Nigra” nelle campagne modenesi. Un albero che al momento del taglio aveva raggiunto la bellissima età di 160 anni senza dimostrarli e che, dalle analisi effettuate dal Prof. Fabrizio Manfredi, non aveva alcun motivo reale di abbattimento e doveva essere tutelato a rigor di legge.
Venne considerato ideologicamente pericoloso per la statale antistante e quindi ecco la decisione dell’abbattimento. Ucciso senza spiegazioni logiche come un’animale che vive nel suo ambiente naturale e che tutti sapevano che non avrebbe fatto del male a nessuno. Ma l’essere umano ha un’assurda capacità di disumanizzazione e (a volte) un’incapacità di comprendere che ci sono cose che valgono molto più di quello che mostrano.
Nei suoi 160 anni il Populus Nigra aveva visto di tutto. Era stato testimone proprio di eventi che riguardavano gli esseri che lo hanno tagliato e dei proprio antenati. Era lì durante la storica ritirata del Duca di Modena Francesco V d'Asburgo-Este e la sua Brigata nel 1859, era lì quando i contadini e i viandanti esausti si sono riposati sotto i suoi rami. Quei rami che sono stati la forca di una famiglia di quattro (presunti) partigiani - Vittorio e Bruno Golfré, e i cugini di questi Aristide Nini e Franco Prestendo - a Ganaceto il 21 agosto del 1944 durante la seconda guerra mondiale, di cui si era persa memoria storica ed a cui il film rende nuova dignità e rilievo.
Ma, appunto, l’uomo distoglie ma non distrugge. E cosi la carcassa dell’albero è stata recuperata da Oberdan Melotti, un imprenditore del posto che lo ha amorevolmente recuperato, offrendogli un giaciglio nel bellissimo parco di Fellicarolo di cui è proprietario, in modo tale che oggi è possibile vederlo, toccarlo, sentirlo ancora vivo e pieno di cose da raccontare.